Sinistra Autonomia FederalismoRipartiamo dalle idee e dai territori
Care compagne e cari compagni, purtroppo per motivi contingenti personali non ho potuto presentarvi il mio intervento durante il convegno, per cui l’ho faccio attraverso questo documento scritto.
L’idea a cui ho dato il nome: “I sentieri della storia e della cultura”, mi è sorta ascoltando l’intervento del responsabile del Club Alpino Italiano che ci ha parlato del Sentiero Italia nel territorio del Gerrei.Pertanto, questo contributo di idee è del tutto spontaneo, per niente programmato o preparato precedentemente, motivato dall’unica volontà di collaborare fattivamente per losviluppo delle nostre zone interne e conseguentemente arginare il drammatico problema del loro spopolamento.
Come ci ha detto in estrema sintesi Prof. Carlo Perelli nella sua puntuale relazione: Costruire il territorio: il punto di vista del geografo; qualunque piano di sviluppo indotto dall’esterno, che prescinda dall’intervento e coinvolgimento delle popolazioni locali, è destinato al fallimento.
Questa forte affermazioneteorica è stata convalidata in positivo, in quanto, come affermato dal rappresentate del Club Alpino, lamanutenzione del tratto del Sentiero Italia, è stato possibile solamente attraverso l’intervento delle popolazioni dei comuni interessati.
Quindi se un agente esterno è riuscito a motivare e mobilitare le energie e le risorse locali allo scopo di creare sviluppo recuperando un attrattore turistico qual’ è il Sentiero Italia, allora queste stesse risorse possono essere utilizzate nella progettazione, realizzazione e gestione turistica del patrimonio naturale composto dal paesaggio e dall’azione dell’uomo.
I sentieri, un valido strumento del turismo attivo esperienziale
Adesso non sto a tediarvi sulle teorie scientifiche del turismo esperienziale, la saggistica è colma di manuali sul marketing del turismo. Magari questi temi si potrebbero approfondire con l’organizzazione di un convegno specifico.
Mi preme invece evidenziare la forte attrattività turistica che può esercitare la rete dei sentieri se inserita in una pianificazione regionale finalizzata alla valorizzazione di tutte le nostre risorse territoriali rese fruibili ai flussi turistici regionali, nazionali e internazionali.
Il sentiero non è semplicemente un tratturo o una strada in terra battuta o asfaltata,da percorrere a piedi con o senza i bastoncini (nordicwalking), a cavallo (ippovie) o in bicicletta (ciclovie), che unisce diverse località di un determinato territorio.
E’ un formidabile strumento della mobilità lenta che permette di coniugare la pratica sportiva o motoria con l’attività di scoperta del territorio e di se stessi. La conoscenza di se stessi è la grande forza degli itinerari religiosi, il successo del cammino di Santiago di Compostela tra i giovani e i meno giovani, è la prova più eclatante.
Sono queste gli straordinari punto di forza sul quale puntare per creare sviluppo sostenibile nelle zone interne.
Ciò che differenzia un sentiero dagli altri, oltre il paesaggio che attraversa e le sue caratteristiche strutturali (segnaletica, sedime stradale, lo stato di manutenzione, la tracciabilità GPS, ecc..), è soprattutto la motivazione intrinseca di chi lo percorre.
Quindi, lo scopo del viaggio è il viaggio stesso. La scoperta del territorio che si attraversa è una delle più forti motivazioni che spingono il turista ad affrontare quel determinato viaggio.
- Entriamo nel dettaglio di questa scoperta.
- Il Paesaggio (antropizzato e naturale);
- Le eccellenze naturalistiche (boschi, laghi, fiumi, ecc..)
- Le tradizioni ed i costumi locali;
- Le risorse enogastronomiche ed i prodotti alimentari identitari (Vie del Vino, Autunno in Barbagia, Cortes Apertas, ecc..);
- Gli itinerari della transumanza e gli antichi ovili;
- Gli eventi sportivi e/o culturali;
- Le vestigia del passato (nuraghi, castelli, archeologia industriale, muretti a secco, chiese campestri, ecc..);
- Le località sede di devozione religiosa (itinerari religiosi,i Cammini di: Santu Jacu, Santa Barbara, San Giorgio Vescovo di Suelli, ecc….)
- Le località sede di musei identitari del territorio (Armungia Museo Lussu, Ghilarza Casa Gramsci, Nuoro Casa Deledda, Villacidro Casa Dessì, ecc..);
- Le località sede di avvenimenti storici significativi che hanno determinato, nel bene o nel male, la vita delle future generazioni ed i destini della nostra isola; (Pratobello, Buggerru, Villasalto, Sanluri, ecc..);
- Le città o i paesi che hanno dato i natali a personaggi illustri (Lussu, Gramsci, per i citare i più conosciuti);
Per quanto affermato sopra desidero focalizzare l’attenzione sugli ultimi tre punti dell’elenco. (Spero ci siano altri incontri assembleari nei quali analizzare le altre motivazioni sopra elencate).
La storia, se ben raccontata, affascina un pubblico sempre più numeroso.La decisione della RAI di dedicarle un canale apposito conferma questo trend positivo.
Inoltre, un sempre maggiore numero di persone che si sposta per assistere a convegni e conferenze su temi storici e festival letterari rafforzala convinzione che la cultura sia un forte volano di sviluppo.
La domanda è in forte crescita, si tratta, quindi, di costruire un offerta ben confezionata e raccontata.
Ecco il focus dell’intervento: come confezionare ed offrire questo prodotto.
La progettazione del sentiero
- Le linee guida da seguire nella progettazione e nella realizzazione del sentiero si possono riassumere, a mio parere, nei sotto elencati steps:
- Studio preliminare degli avvenimenti e dei personaggi storici e la loro localizzazione;
- Tracciatura, mappatura e progettazione del percorso che unisce le varie località scelte come tappa del percorso (sede di eventi);
- Manutenzione e segnaletica del sentiero;
- Mobilitazione delle popolazioni locali coinvolte;
- Coinvolgimento delle istituzioni pubbliche locali e delle scuole;
- Coinvolgimento delle associazioni culturali, sportive e del volontariato;
- Coinvolgimento delle aziende locali e dei portatori di interesse (stakeholders);
- Formazione degli operatori e delle popolazioni locali;
- Mappatura e progettazione dei servizi turistici e di supporto (redazione dei disciplinari della accoglienza);
- Organizzazione degli eventi e loro interconnessione;
- Racconto e comunicazione del sentiero: non solo luoghi da visitare, ma nuove esperienze ed emozioni da vivere (storytelling);
- Produzione e vendita ai tour operators del pacchetto turistico.
- Come si evince facilmente da questo elenco, i cui singoli punti andrebbero dettagliati e specificati,- mi riservo di approfondirli in un successivo intervento - la pianificazione degli interventi è abbastanza complessa e pluridisciplinare, che necessita di numerose competenze, come quelle di seguito elencate:
- Tecniche progettuali sulla mobilità lenta;
- Relazionali;
- Organizzative;
- Geografiche;
- Storiche;
- Sportive;
- Tecniche sul marketing del turismo e dell’accoglienza.
Qualora queste competenze non fossero rintracciabili in loco, si ricercheranno tra gli studenti universitari e delle scuole superiori attivando le opportunità offerte dall’istituto scuola – lavoro.
Nelle tre fasi di: pianificazione, attuazione e gestione l’azione di coordinamento dei soggetti interessati dovrà avere necessariamente un ruolo fondamentale, il cui metodo di lavoro dovrà strettamente attenersi alla metodologia della progettazione partecipata (bottom - up). A prescindere dal livello di competenze richieste, il successo della iniziativa sarà comunque determinata dalla capacità dei proponenti dimettere a sistema tutte le risorse del territorio interessato.
Questo obiettivo principale potrà essere conseguito se riusciamo a trasmettere nelle donne e negli uomini la consapevolezza che lo studio e la riscoperta del nostro passato non è soltanto arricchimento delle nostre conoscenze individuali, ma anche, lo strumento culturale indispensabile e concreto da mettere al servizio dello sviluppo dei nostri territori.
L’itinerario “I sentieri della storia e della cultura”, se adeguatamente progettato, raccontato, gestito e commercializzato, ha tutte le carte in regola per divenire il lungo “filo rosso” che può connettere e valorizzare tutte le risorse della nostra isola.
Armungia, 28 settembre 2019.