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Ripartiamo dalle idee e dai territori. Sinistra- Autonomia- Federalismo.
I FATTI CONCRETI DI QUESTI ANNI PER IL POLO INDUSTRIALE DI PORTOVESME
Di Tore Cherchi
In questi ultimi anni, grazie alla mobilitazione dei lavoratori e dei sindacati, e per il concreto impegno dei governi nazionale e regionale di centro-sinistra, sono accaduti i seguenti fatti:
- Sull’energia sono state assunte decisioni strutturali che consentono a tutte le aziende le aziende ad alta intensità energetica di stare sul mercato a condizioni competitive come in Francia e in Germania. Riguardano tutta la metallurgia di Portovesme a partire da quella dello zinco. In passato altri governi hanno fatto pasticci che hanno portato a multe per tutti e all’abbandono di Alcoa.
- E’ stato fatto un contratto di sviluppo del valore di 135 milioni di euro per la ripartenza della produzione di alluminio primario. Il contratto è in attuazione. A regime genera un’occupazione compreso l’indotto di oltre 1200 unità.
- E’ stato fatto un contratto di sviluppo per Eurallumina che ha consentito che la fabbrica fosse tenuta in efficienza e pronta a ripartire. Eurallumina genera un’occupazione, compreso l’indotto, di oltre 1400 unità di lavoro. L’autorizzazione a ripartire per questa fabbrica è contrastata da alcuni, quelli del no a tutto. Da questo investimento dipende in buona parte anche la continuità della Centrale Enel.
- E’ stata decretata l’area di crisi industriale complessa che ha consentito misure per i lavoratori coinvolti nella crisi e un bando per l’attrazione di nuovi investimenti.
- Sono stati varati investimenti a carico delle aziende, sulla base del principio “chi inquina paga, per il risanamento ambientale dei suoli e delle acque dell’area industriale, per oltre 160 milioni di euro: i cantieri sono stati effettivamente aperti. Inoltre è stato effettivamente deliberato (a carico delle aziende) un altro intervento del valore di oltre 60 milioni di euro per la messa in sicurezza della falda acquifera dell’acqua.
- E’ stato appaltato e autorizzato il dragaggio del porto industriale (16milioni di euro).
- E’ stata autorizzata la nuova discarica industriale per la Portovesmesrlnonostante la ferma opposizione delle forze contrarie all’industria.
- Sono stati fatti tutti gli atti di competenza regionale per la Zona franca doganale e la Zona economica speciale per l’attrazione di nuovi investimenti. Manca il Governo.
Chiediamoci ora che cosa ha fatto il Governo giallo-verde a un anno dalla vittoria elettorale. Il ministro della recessione Luigi Di Maio dopo un anno, finalmente, il 20,riceve le organizzazioni sindacali per la verifica del Contratto Sideralloys. Finora è stato alla finestra Eurallumina non è stata neppure convocata nonostante le tante richieste. Sull’energia ha varato un piano-pasticcio che toglie il carbone senza dare il gas metano precipitando le aziende nell’incertezza. Sugli ammortizzatori sociali che il ministro del lavoro (il solito Di Maio) avrebbe dovuto erogare, finora solo annunci. La responsabilità non è solo di Di Maio ma anche di Salvini.
Questi sono i fatti che senza alcun commento sottoponiamo ai lavoratori in questa fase di campagna elettorale in cui si sprecano promesse anche da parte di chi in realtà non vuole la produzione industriale.