Sinistra Autonomia FederalismoRipartiamo dalle idee e dai territori
LABORATORIO EUROPA: ambiente, lavoro, cultura
Perché l’Unione europea esca dall’attuale situazione d’impasse e perché non si regredisca verso il nazionalismo, occorre riprendere con vigore il cammino per la costruzione della Federazione europea. Questa è, in estrema sintesi, la tesi argomentata da GianGiacomo Ortu, storico, e da Omar Chessa, costituzionalista, nelle relazioni introduttive all’assemblea svolta ieri 20 maggio, a Olbia su Laboratorio Europa: Ambiente, Lavoro, Cultura, promossa dalla rete Sinistra, Autonomia, Federalismo. Tre ore di dibattito, coordinato da Ivana Russu e Vasco DeCet, con dieci interventi e una buona partecipazione di giovani, sindaci e esponenti del centrosinistra.
Ortu ha ripercorso il cammino che dal Manifesto di Ventotene, scritto nel 1941, al confino, da Spinelli e Rossi, ha portato all’Unione Europea. Un cammino lungo ma tutt’altro che concluso poiché l’obiettivo finale, la Federazione, non è stato ancora conseguito. Ortu ha evidenziato come l’obiettivo politico, la Federazione, sia strettamente connesso con l’obiettivo sociale, l’emancipazione dei lavoratori e la fine dello sfruttamento e dei privilegi. Può esserci un’Europa sociale? Omar Chessa ha analizzato gli ostacoli che vi si frappongono. Nell’attuale UE la politica per investimenti, lavoro e coesione sociale è necessariamente limitata. Ė possibile una politica monetaria ma non una politica economica comune perché mancano istituzioni e strumenti adeguati. La UE ė un organizzazione intergovernativa, fortemente vincolata dalla volontà e dagli interessi particolari dei singoli Stati. La UE non è uno Stato federale. Anche per questa via ritorna la necessità di superare il presente e andare verso la Federazione.
Nel dibattito sono intervenuti Mario Sechi, Giovanna Spano, Michele Carrus, Giovanni Antonio Orunesu, Mario Sechi, Patrizia Desole, Tonino Cau, Rino Piccinnu, Valerio Cecchini, Tore Cherchi.
Olbia 20 maggio 2019