Sinistra Autonomia FederalismoRipartiamo dalle idee e dai territori
La Sardegna per una nuova Europa
In linea con la mission che si è data questa rete, altamente meritoria a mio avviso, e cioè quella di riprendere a ragionare sui temi, sui grandi temi della politica, l’autonomia, il federalismo, le forme di partecipazione, ragionare con i cittadini, le associazioni, le istituzioni dei territori, insomma fare quello che è racchiuso nella etimologia della parola politica, nella sua accezione più nobile, Polis, Città.
In linea con questo spirito è quanto mai attuale sollecitare una riflessione che porti ad una maggiore e diffusa conoscenza del progetto di costruzione politica dell’Europa, delle sue tappe fondamentali, delle cause per le quali non si è ancora giunti ad una federazione politica di Stati come sognato dalle grandi personalità ispiratrici di questo sogno, che ha cominciato a delinearsi proprio nel momento più tragico dell’Europa stessa, quando i nazionalismi, degenerati nelle dittature, portarono alla tragedia della seconda guerra mondiale con il genocidi razziali connessi.
Qualcuno ha definito in modo estremamente efficace l’ideale di unità politica europea come un sogno figlio di un incubo, che anche grazie ad un sogno solo parzialmente realizzato non si è ripresentato, perlomeno nelle dimensioni di allora.
Un progetto solo parzialmente realizzato, che ha portato i grandi vantaggi di cui, forse anche per una mancanza di comunicazione adeguata,dei quali non si riconosce il loro estremo valore: le innovazioni del ns modo di studiare, muoversi, consumare con garanzie minime, comunicare.
E forse su questo terreno di “non conoscenza” molti movimenti o tendenze politiche si muovono per riportare indietro questo processo, con il riaffacciarsi di sterili sovranismi e pericolosi nazionalismi, complice la crisi economico-finanziaria degli scorsi anni, cercando di fare breccia sulla paura mistificando la realtà.
A questo cui dobbiamo contrapporre la cultura e la visione di un’Europa capace di affermare i valori della libertà, della solidarietà che non possono non andare di pari passo con lo sviluppo, la consapevolezza della necessità di affrontare uniti le nuove sfide in un mondo sempre più complesso ed interdipendente, dove la disgregazione ci vedrebbe comunque perdenti.
In particolare poi il ruolo della ns Sardegna, con la sua identità, ma che con la sua posizione geografica, di isola al centro del Mediterraneo, potenziale ponte culturale tra Europa edAfrica, che certamente non può pensare di rinchiudersi nei suoi confinie per la quale l’Europa è una opportunità.
Affrontiamo questi temi con illustri relatori.
Il Prof. Italo Birocchi, ordinario di Diritto medioevale e moderno presso l’Univ. La Sapienza di Roma, che aprirà gli interventi agganciando le tematiche europee alla Sardegna parlandoci di Emilio Lussu Europeista.
Il Prof. GianGiacomo Ortu Ordinariodi Storia moderna presso l’Univ. Di Ca
che affronterà il tema del federalismo come progetto di costruzione europea.
Sentiremo poi il punto di vista di un intellettuale, uno scrittore, rappresentante di una nuova generazione di scrittori sardi, Flavio Soriga.
Il punto di vista di un’amministratrice la Sindaca di Villamassargia Debora Porrà.
Ed il punto di vista del mondo del lavoro con una rappresentante del Sindacato del nostro territorio Daniela Piras,passeremo quindi ad un libero dibattito con la raccomandazione di mantenere entro qualche minuto il proprio intervento per permettere la massima partecipazione.
“I sudditi ideali per il totalitarismo non sono i totalitaristi convinti, ma quelli per cui la distinzione tra i fatti e la finzione, fra il vero ed il falso, hanno cessato di esistere”. (HannahArendt)
Iglesias, 27 aprile 2019